Sezione NEWS di AVO Bollate

Il Successo dell’Ordine Imperfetto

29-05-2016

“Carissimi, vi voglio un bene dell’anima e sono qui felice di potervi parlare un’altra volta da cuore a cuore”.

In mezzo all’assemblea in un clima vibrante di emozione e di affetto, per il riconoscimento del bene profuso in questi più di 40 anni alla vita dell’Associazione da lui fondata, Erminio Longhini, Presidente Onorario della Federavo, ha così iniziato il suo intervento per commentare il tema scelto per l’VIII Conferenza dei Presidenti delle AVO d’Italia: PROGETTO AVO: Il Successo dell’Ordine Imperfetto.

Segue una trascrizione più o meno fedele del discorso, nella speranza di aver raccolto l’essenza di quanto comunicato.

“Bisogna aver sempre presente la parte originale: è un’altra volta un dono poter essere con voi, quando il numero della vecchia guardia si fa sempre più esiguo, ma sempre nei nostri cuori.

Il titolo della Conferenza mi ha da principio scosso, ma ha fatto riemergere ricordi di pensieri e preoccupazioni di 40 anni di vita associativa.

Leggedo dal Qoèlet: «Vanità delle vanità, tutto è vanità. Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno per cui fatica sotto il sole? Una generazione va, una generazione viene ma la terra resta sempre la stessa…», che culmina nella conclusione: «Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo per l'uomo è tutto…», perché in ciò risiede tutta l’unità.

E sull’esempio di Maria, che è stata umile e serva, il nostro volontariato nasce da una piccola ricerca condotta dall’Università Cattolica, che giunse alla conclusione che il maggior disagio del malato è la solitudine, che nasce dalla ridotta autonomia e dalla necessità di ricorrere all’altro; la risposta fu una terapia per la solitudine, iniziata da 20 amici in Ospedale per fare l’amico del malato e che si è trasformata in un’orda benefica in tutto il paese, con l’inevitabile disordine che necessitava un inquadramento.

Certi di aver posto fondamenta sulla roccia per la casa del nostro futuro, è ora necessario un adeguamento ai cambiamenti, che costituisce la base per la visione di un ospedale aperto, una città del malato.

Disordine significa anche unità dei diversi, come la lettura del Vangelo abbinata all’apertura agli uomini che ne condividono gli intendimenti, in una sorta di ecumenismo, o per utilizzare la definizione che mi diede Giovanni Paolo II in un incontro, un’Opera dello Spirito Santo.

Da qui mi è occorsa una meditazione: la persona umana è il Suo capolavoro, ma la superbia l’ha allontanata da Dio, a causa della fragilità umana, mettendo in luce nella vita la spinta dell’Io a dominare, con la fatica a comprendersi e alla comprensione della Verità, pur essendo la Rivelazione alla nostra portata.

Fede, Speranza e Misericordia sono l’unica chiave di comprensione nel percorso verso la Terra Promessa, in cui ci viene detto «Vai e io sarò con te»; fondamentale è anche il fiat di Maria, anello di congiunzione tra la Trinità e l’Umanità, apertura delle porte della Salvezza.

Anche nella vicenda di Lazzaro, Marta è irritata con Maria (tu sei ansiosa e ti preoccupi di molte cose, ma una sola è necessaria: Maria ha scelto la parte buona e non le sarà tolta).

Amatevi gli uni gli altri come Io vi ho amati e Simone gettò le reti al suo comando.

Fino a giungere al Padre perdona loro.

Se la Casa dell’AVO è costruita sulla roccia, deve esser percorsa la via dell’Amore: è cosa buona fare un atto di Amore, ma è necessario esser Amore, con il dono di sé nel servizio, affinché il rapporto con il malato divenga il mezzo per ottenere la reciprocità (farmaco per la salute del malato), sul piano paritario della preghiera comunitaria (da soli non si possono sanare).

Per vivere più intensamente l’Associazione bisogna discernere, ascoltare, che le decisioni siano il frutto dell’unità: è opportuno avere momenti di vita insieme per conoscersi intimamente (momenti culturali e di festa); è necessario sperimentare la vita all’interno dell’Associazione per poterla esportare.

Bisogna andare alla ricerca e scoprire nuove necessità e povertà: è questo l’antidoto contro l’invecchiamento e l’abbandono dell’attività; nella collaborazione con gli esperti, che sono disponibili a donare le proprie competenze, bisogna dimostrare riconoscenza e mantenerli informati sui risultati.

Riguardo al coinvolgimento dei giovani nel partecipare al cammino verso il bene comune, è bene che esistano fasi di aggregazione, durante le quali vanno dati consigli, ma va lasciato spazio alla possibilità di sviluppare la creatività, senza imporre schemi, in una sorta di accompagnamento.

Nei rapporti con le altre Associazioni e Amministrazioni, bisogna tener conto di tutte le modalità, le pratiche, le attese, i disagi, che sono tuttavia evitabili se si tiene presente che non è l’uomo per le regole, ma viceversa.

Il successo è Opera dello Spirito Santo, in risposta al nostro essere Amore.

Le preghiere rafforzano la volontĂ  di consolare.

Ogni malato è diverso, i modi di approccio devono essere diversi: il volontariato è arte, non esistono standard.

La sofferenza infine non è un castigo o punizione: il suo Valore si comprende nell’invio del Figlio per riaprire la strada della Salvezza.

Nell’annullamento di sé durante il servizio, si da la possibilità al malato di sentirsi alla pari.

Concludendo con un immagine: Dio è il sempiterno Fuoco che lancia scintille propagando il proprio Fuoco e Luce. Non siamo noi l’origine della scintilla, perché altrimenti la luce sarebbe destinata a scomparire”.